martedì 18 marzo 2008

Agnelli delle nostre montagne

Ascoli Piceno, 17 marzo 2008 - Sono circa 200 mila gli agnelli 'non certificati' provenienti dai Paesi dell'est Europa che stanno per entrare nelle Marche in occasione delle festività pasquali. Lo ha rivelato il presidente dell'Associazione allevatori del piceno, Antonio Ricciotti, che ha spiegato che si tratta di un numero 'ben al di sopra del fabbisogno reale'. Gli agnelli senza garanzia di tracciabilità sono importati soprattutto da Romania, Bulgaria, Ungheria e Polonia al costo di circa un euro a chilogrammo; il prodotto, poi, costa 2,50 euro al grossista e tra gli 8 ed i 13 euro al consumatore finale, lo stesso prezzo - spiega Ricciotti - al quale è possibile acquistare carne ovina proveniente da animali nati ed allevati sui pascoli delle nostre montagne'.
Il presidente dell'associazione provinciale allevatori ha ricordato che 'il prodotto locale viene controllato da tecnici e certificato, mentre 'la rintracciabilità è assicurata da sigilli alimentari numerati ed attestati a tutela del consumatore, che accompagnano la carne fino al punto vendità".
Come si prevedeva, la delinquenza comune si è infilata anche nei nostri piatti. Stavolta sono agnelli la prossima volta saranno magari uova di pasqua del mozambico magari con la sorpresa dentro. Il grande controllo del mercato extra europeo sta funzionando oppure anche qui dobbiamo fare da soli?

Walter Quarantini

sabato 15 marzo 2008

Territorio montano

Uno degli aspetti fondamentali da considerare per garantire uno sviluppo sostenibile ed integrato del territorio montano, è di assicurare alla zona stabilità e sicurezza.L’indispensabile contributo di conoscenza offerto dalle comunità locali nei dettagli del territorio, richiede una minore attività nelle operazioni per la conservazione dei luoghi, le informazioni acquisite devono integrarsi e coordinarsi con la programmazione dei settori e degli enti pubblici per dare così fondamento razionale ad una strategia di gestione orientata alla conservazione del paese, il tutto in una più ampia visione. Solo attraverso un’adeguata informazione e educazione si possono prevenire e ridurre i rischi e valorizzare il territorio. La manutenzione del patrimonio ambientale è uno degli strumenti fondamentali per la riduzione, dei dissesti idrogeologici e del rischio per persone e cose. Parlare di manutenzione montana significa parlare di diversi aspetti ad essa collegati: dalla programmazione alla realizzazione, al monitoraggio delle opere, alla formazione degli operatori, ai sistemi informativi. Significa anche e soprattutto chiamare a raccolta tutti i soggetti che in montagna e per la sua tutela operano.

Antonio Cecchetti