Mio fratello ha meno di 25 anni, sta facendo le scuole serali perché non ha voluto studiare 10 anni fa e uno dei suoi più grandi desideri è fare l’università, andare a vivere fuori, vivere esperienze che qui in paese non potresti mai vivere, conoscere tanta gente diversa, vivere una vita completamente diversa. Perché il paese gli sta stretto, perché qui siamo sempre gli stessi, perché qualsiasi cosa fai è sulla bocca di tutti, perché vorrebbe fare tante cose ma le strutture non ci sono e non ci sono i servizi.
Io ho quasi 30 anni, ho frequentato l’università, ho vissuto per un po’ fuori casa, ho visto e fatto quello che lui oggi sogna. E un po’ mi fa sorridere.
Lo guardo e penso a quanto sia importante uscire, per poi rientrare e capire veramente quello che abbiamo sotto i piedi e sopra la testa.
Perché tanto tempo lontano da qui, ti apre gli occhi; perché vivere in un contesto totalmente differente rende il ritorno una sensazione sublime.
Oggi, il pensiero di allontanarmi da qui, da
casa mia, per sempre, mi fa star male. La mattina apro gli occhi, esco di casa e vedo un paesaggio che non è mai come il giorno prima: una nuova costruzione, un albero in più, uno in meno, un campo arato, uno seminato. Uno spettacolo, che mi fa perdere 5 minuti e mi fa arrivare a lavoro sempre in ritardo. Ma una gioia, una boccata di ossigeno che mi rimette in moto, mi fa riprendere dalle noie di un lavoro impiegatizio, a volte un po’ stretto.
Con l’attesa dell’arrivo della primavera, un’attesa lunga, ma dolce, che mi fa scoprire il verde a poco a poco, tra gli alberi, sui prati. Per arrivare all’apoteosi dei colori in estate, con il suo clima caldo di giorno e fresco di notte.
Che bello! Che pace! Che sensazione di serenità!Quante altre persone possono provare queste emozioni tutti i giorni? Quante persone attendono le ferie solo per godere di queste sensazioni?
Quanto siamo fortunati? Tanto; siamo così fortunati da non rendercene conto troppo spesso, da non considerare quanto madre
natura sia stata buona con noi, quanto ci abbia voluto bene facendoci nascere qui. Siamo così accecati dalle
immagini bombardate dalla
tv che ci siamo convinti che il paradiso sia altrove, a migliaia di km da qui, sperduti in mezzo all’oceano, con due palme, un po’ di sabbia e tanta acqua. Tanto da voler desiderare nient’altro che quello, da non farci apprezzare quello che abbiamo. E allora andiamoci! Andiamo a vedere questi paradisi, andiamo a scrutare da vicino queste meraviglie del mondo. Andiamo a vedere com‘è la vita fuori da qui, per capire finalmente come è la nostra vita. Per capire finalmente cosa ci circonda e saperne parlare. Questo è uno dei nostri più grandi problemi. Non sappiamo parlare della nostra terra, non la sappiamo raccontare, perché non la capiamo. Tutta la nostra generazione ha vissuto qui: i nostri nonni, i nostri genitori, i nostri amici vivono e sono sempre vissuti qui. Per noi questa è la normalità, non riusciamo ad immaginare altra realtà, perché qui siamo sempre stati e non riusciamo a comprenderla e a carpire le differenze, perché l’abbiamo sempre avuta. È il teorema della vita: chi ha tanto non lo sa apprezzare, chi non lo ha, lo cerca.
Ma oggi la vita non è più come una volta: oggi puoi andare e tornare tutte le volte che vuoi senza dover cambiare necessariamente casa e residenza. Oggi il progresso ci offre la possibilità di guardare cosa c’è fuori e di ritornare tutte le volte che vogliamo, per capire meglio cosa c’è dentro.
E allora, stacchiamo la spina e andiamo a farci un giro…scopriremo finalmente quanto è bello tornare.
Ed uno dei nostri più grandi desideri nel dare vita a questo blog, è quello di poter aprire gli occhi e di imparare ad amare quello che il Signore ci ha donato, per rendere le nostre vite e il mondo che ci circonda migliore, parlandone insieme e dando vita a nuove idee.