venerdì 28 novembre 2008

Alleanze Amministrative 2009

Alle alleanze che si stanno costruendo per le provinciali e per le prossime amministrative, dovremo dare un valore simbolico che vada al di là del reale significato politico. Intendiamo dire che, alle unioni che si costituiranno dovremo dare il giusto peso, senza sottovalutazioni ma, anche, senza eccessi. Noi non intendiamo fare, né uno spostamento dell’UDC verso il centrosinistra, né un recupero a tutti i costi del rapporto con le forze del PDL.Noi mettiamo semplicemente il nostro partito a disposizione della comunità locale, pronti a sostenere i programmi più utili e le alleanze più omogenee, nell’interesse esclusivo dei cittadini. E diciamo no, a chi tenta di forzare le regole del gioco, cedendo alle pretese e all’estremismo. Sarà questa, la linea guida che cercheremo di realizzare per le coalizioni in vista delle amministrative di primavera: sempre al servizio delle collettività e dei cittadini, pur sapendo che alcuni tenderanno naturalmente a riproporre quelle aggregazioni di centrodestra nelle quali hanno operato negli ultimi anni. Si tratta di un capitolo aperto, che dovremo scrivere insieme per dare autonomia e potere di decisione ai futuri amministratori.

mercoledì 1 ottobre 2008

Ecologia del paesaggio

L’atteggiamento adottato nei secoli dalle comunità locali e regionali nei confronti dell'ambiente, così come i metodi di coltivazione, hanno determinato una ricca varietà di paesaggi e utilizzo di terreni. Questo ha contribuito a formare I'identità delle diverse regioni la cui diversità è un elemento forte del patrimonio culturale nazionale ed europeo il valore complessivo dell'ambiente è dato dalla biodiversità presente e dal significato storico-estetico dei luoghi, ma anche a livello economico dal "paesaggio culturale". Quest'ultimo, infatti, è divenuto un "marchio" nel mercato globale della qualità dei territori. Un valore aggiunto che ha la capacità di attrarne investitori e turisti. Da qui l’importanza della tutela e valorizzazione del paesaggio e del patrimonio culturale di un territorio attraverso il recupero e il riequilibrio dei tanti paesaggi culturali dimenticati o abbandonati. Questo significa anche intervenire su pietre, steli, edicole, percorsi delle antiche civiltà, sentieri storici dispersi o dimenticati legati alla pratica del pellegrinaggio verso i luoghi di culto più o meno famosi.

giovedì 18 settembre 2008

Desiderata

VA’ SERENAMENTE IN MEZZO AL RUMORE
E ALLA FRETTA E RICORDA QUANTA
PACE CI PUO’ESSERE NEL SILENZIO.

Finché è passibile senza doverti arrendere conserva i buoni rapporti con tutti. Dì la tua verità con calma e chiarezza e ascolta gli altri, anche il noioso e l' ignorante, anch' essi hanno una loro storia da raccontare. Evita le persone prepotenti e aggressive, esse sono un tormento per lo spirito. Se ti paragoni agli altri, puoi diventare vanitoso ed aspro, perché sempre ci saranno persone superiori ed inferiori a te. Rallegrati dei tuoi risultati come dei tuoi progetti. Mantieniti interessato alla tua professione, benché umile; è un vero tesoro nelle vicende mutevoli del tempo. Sii prudente nei tuoi affari, poiché il mondo è pieno di inganno. Ma questo non ti impedisca di vedere quanto c'è di buono; molte persone lottano per alti ideali, e dappertutto la vita è piena di eroismo. Sii te stesso. Specialmente non fingere di amare. E non essere cinico riguardo all' amore, perché a dispetto di ogní aridità e disillusione esso è perenne come l' erba. Accetta dí buon grado l' insegnamento degli anni, abbandonando riconoscente le cose della giovinezza. Coltiva la forza d' animo per difenderti dall' improvvisa sfortu­na. Ma non angosciarti con le fantasie. Molte paure nascono dalla stanchezza e dalla solitudine. Al di là di ogni salutare disciplina, sii delicato con te stesso. Tu sei un figlio dell' universo, non meno degli alberi e delle stelle; tu hai un preciso diritto ad essere qui. E che ti sia chiaro o no, senza dubbio l' universo va schiudendosi come dovrebbe. Perciò stà in pace con Dio, comunque tu Lo concepisca, e qualunque siano i tuoi travagli e le tue aspirazioni, nella rumorosa confusione della vita conserva la pace con la tua anima. Nonostante tutta la sua falsità, il duro lavoro e i sogni infran­ti, questo è ancora un mondo meraviglioso.

Sii prudente.

FA DI TUTTO PER ESSERE FELICE.

DA UN MANOSCRITTO DEL 1962 TROVATO
A BALTIMORA NELL’ANTICA CHIESA DI S.PAOLO

mercoledì 9 luglio 2008

IL VALORE DELL'ORDINARIO

Da molti anni a questa parte nell'azione di governo a qualsiasi livello vengono promulgati interventi definiti "straordinari".
Straordinari sono i provvedimenti governativi per la rimozione dei rifiuti e le misure da adottare per la sicurezza, straordinari sono gli interventi per la messa in sicurezza delle strade, straordinari sono i provvedimenti presi dalle amministrazione comunali riguardo molte opere.
Interventi straordinari!
Ma perche si deve ricorrere ad interventi straordinari? Il termine straordinario significa "Che e fuori dell'ordinario, rispetto alla consuetudine o a quanto prestabilito"; quindi gli interventi possono dirsi straordinari se non sono consueti o prestabiliti. Ognuno di noi e abituato a programmare la propria vita, prevedendo visite mediche a salvaguardia della propria salute, ottemperando alle scadenze fiscali, o semplicemente facendo i controlli di routine alla propria auto, ecc.; questa e una programmazione semplicemente ordinaria.
L'intervento di manutenzione e messa in sicurezza di una strada esistente da decenni non deve essere stabilito nel tempo e quindi avere carattere ordinario?
Se perciò si ricorre ad interventi straordinari significa che non ci si e saputi organizzare, cioè non si possiede la capacità di progettare .
Le strade provinciali che attraversano il nostro territorio sono state lasciate in abbandono per lustri, si è intervenuto solo per ripristinare il transito successivamente a qualche dissesto (prevedibile anche questo), ma nulla si è fatto per I'asfaltatura, la sostituzione di obsolete barriere a lato della sede stradale, di reti paramassi e di apertura di cunette per lo scolo delle acque.
Sì e quindi tralasciata la manutenzione, quella ordinaria, per poi ricorrere ad interventi straordinari, da sbandierare sulla stampa. Questi interventi stanno soltanto a dimostrare la straordinaria (quella sì) incapacità di gestire la Cosa Pubblica.
Degli "straordinari" interventi effettuati dalle amministrazioni è meglio non riparlarne, perché oramai la coscienza collettiva li ha già giudicati, così come ne ha già giudicato la capacità di governo della "Cosa Pubblica".
Cittadini, abbiamo la necessità di governanti che sappiano essere ordinari, che sappiano organizzare nei tempi giusti la vita della macchina amministrativa, amministratori che non si muovano soltanto per riparare qualcosa che minacciava di rompersi già da tempo (sbandierandolo poi ai quattro venti come se fosse un merito), ma che sappiano progettare un futuro di sviluppo economico e sociale della collettività tutta.

venerdì 9 maggio 2008

La nuova classe dirigente

Da qualche tempo il "Messaggero Marche" si sta occupando di un problema molto serio che riguarda la popolazione italiana. "il livello di istruzione degli studendi oggi". Il quadro ,ogni giorno, ci riserva delle spiacevoli sorprese del tipo ;il quaranta per cento dei nostri studenti non sa leggere bene un testo e non ne capisce il contenuto. Si, avete letto bene non capiscono quello che leggono e ancora nel 2006 sono stati promossi circa il 36% degli studenti con un rendimento insufficente ,specialmente in matematica (44%), quindi dal 1995 da quando si sono aboliti gli esami di riparazione sono stati promossi circa nove milioni di studenti insufficenti. Per capirci ci sono studenti dello scientifico che sono arrivati al diploma pur avendo 4 in matematica dal primo all'ultimo quatrimestre senza che nessuno li fermasse (fonte statistiche del ministero su messaggero 25/3/08).Stessa situazione per il greco e latino al liceo classico, significa che si sono elargiti bonus anche per le materie di indirizzo, il che significa che nelle università in certe facoltà sono necessari "corsi di alfabetizzazione". Nonostante tutto gli abbandoni delle facoltà sono elevatissimi. Situazione incredibile per un paese che dice di essere fra gli otto grandi della terra. Il mio primo pensiero è stato: QUESTA SARA' LA CLASSE DIRIGENTE DEL FUTURO, SIAMO FRITTI! Poi sono andato più a fondo e mi sono accorto che tutto questo non è uno scherzo della natura o una mutazione genetica ma è solo colpa nostra. Abbiamo perso il vero significato dell'insegnamento, della cultura intesa come conoscenza pensando che per risolvere i problemi basta assumere un top maneger e tutto si risolve. La scuola o meglio l'istruzione non è più la base di una nazione ma un capitolo da finanziare come può essere la viabilità secondaria di un parco naturale di una sperduta isola maditerranea. Dicendo questo non sto esagerando e vi dò l'ultima notizia: il ministero ha fatto tagli ulteriori alla regione marche per quanto riguarda insegnanti e personale tecnico. Che vuol dire? A fronte di un aumento di studenti per l'anno 2009 di 3229 unità sono stati tagliati 229 tra insegnanti e personale tecnico. Un esempio di effetto negativo a questa idiozia sarà la composizione di classi di 40-45 alunni tutti insieme con una insegnante magari per 2 ore di seguito, magari facendo algebra o greco. Lascio a voi il commento a tutto questo informandovi che è nato " il partito trasversale del merito ", tranquilli non è un partito elettorale ma un cartello di intellettuali e docenti che stanno cercando di dare un senso di civiltà alla nostra nazione (articolo Messaggero del 20/3/08 ) .

Walter Quarantini

domenica 27 aprile 2008

Come vogliamo la politica

La frase la possiamo intendere come una domanda oppure come una volontà auspicabile. Personalmente credo che la politica deve avere un ruolo di proposta, tutela e servizio per il cittadino, che è al centro di tutto il sistema politico e sociale , come recita la nostra costituzione. La politica deve essere al servizio dello stato e di conseguenza del cittadino che ne è il principale costituente e creatore . La politica si deve occupare della organizzazione dello stato tenendo presente delle esigenze e dei bisogni delle popolazioni che sono diverse tra loro ma tutte devono avere la possibilità di vivere all'interno di una società in piena libertà politica e religiosa, rispettando sempre le regole che sono alla base della convivenza umana. La politica deve creare le condizioni per il progresso, per la formazione di persone in grado di sviluppare idee innovative e concrete che permettono di crescere e progredire in tutti i campi soprattutto quelli che comprendono la cultura e la conoscenza che sono l'anima di ogni società pliticamente progredita. In conclusione vorrei che la politica si possa fare, senza barriere idologiche preconcette che frenerebbero qualsiasi dialogo stroncandolo sul nascere, creando posizioni inconsistenti e dannose simili ai bisticci tra bambini per un giocattolo conteso. Ma soprattutto vorrei che la politica dei nostri organismi governativi scenda tra il popolo a chiedere, a proporre, a parlare semplicemente di come noi tutti vorremmo che sia.

Walter Quarantini

sabato 19 aprile 2008

La scuola distrutta dagli intellettualoidi

“Il futuro sarà come sono le scuole oggi” diceva il Premio Nobel (1937) per la medicina Albert Szent-Györgyi. Speriamo avesse torto, altrimenti siamo nei guai. Indagini e statistiche, rimbalzate sui giornali in questi mesi, testimoniano il crollo verticale della qualità dell’insegnamento nel nostro Paese. Per questo motivo, appare scontato che l’istruzione debba essere la prima questione alla quale il prossimo governo dovrà mettere mano. In estrema sintesi, vanno più o meno azzerate le riforme che si sono susseguite senza tregua dagli anni Novanta fino a oggi, le quali hanno avuto un impatto disastroso, inutile nascondersi dietro a un dito.
La burocrazia ministeriale, ha decretato che la scuola italiana dovesse essere meno “autoritaria” e più “egualitaria”. I guru (si fa per dire) dell’educazione hanno smantellato i vecchi programmi fondati sui contenuti. Troppo “impositivi”. Infatti, secondo loro, la scuola deve essere «un insieme di processi di auto-apprendimento».
L’istruzione pubblica non deve abbandonare nessuno; ogni alunno va incoraggiato a sviluppare le proprie «competenze». Con i suoi tempi e nel rispetto della sua personalità. Traduzione: il docente non deve “imporre” lo studio dell’ortografia e della grammatica. Deve piuttosto fare in modo che l’allievo sviluppi la consapevolezza dell’esistenza delle regole. Risultato di questa astruseria da intellettualoidi: i ragazzi all’università scrivono “stà” con l’accento.
La storia, per tradizione consolidata, è narrazione e interpretazione di eventi. Si direbbe ragionevole. No. Per i maghi della didattica è una visione superata. E la geografia? Il mappamondo l’hanno messo in cantina. Meglio chiedere all’allievo di descrivere il panorama fuori dalla finestra, così che capisca i concetti di “vicino / lontano” e “dentro / fuori”. C’è di peggio. Questa impostazione all’apparenza “democratica” nasconde la fregatura. Lo Stato invade lo spazio della famiglia, e pretende di impartire insegnamenti etici.
Inoltre, in nome della tolleranza, dell’integrazione etc etc., molte materie, dietro a una neutralità di facciata, celano una visione fortemente ideologica. «Nelle scuole medie ci si può trovare di fronte a libri di testo in cui il globo terrestre non è suddiviso in continenti o in Stati, bensì in regioni definite in modo del tutto arbitrarie». Ecco il Medio Oriente trasformarsi in una fantomatica «area islamica». Peccato che in tale «area» siano inclusi lo Stato d’Israele e Paesi come il Libano in cui vivono consistenti comunità cristiane. «L’approccio astratto serve a veicolare la truffa ideologica». Non è possibile integrare gli immigrati, se la scuola rinuncia a insegnare i valori che sono alla base della nostra convivenza in nome di un multiculturalismo che puzza di demagogia.
Poi c’è l’insegnante, al quale sono stati sottratti tutti gli strumenti per mantenere l’ordine e la disciplina. Ad esempio, il voto in condotta e gli esami di riparazione. Temi sui quali qualche ministro ha tentato di intervenire, sia pure in modo parziale e pasticciato.
Questo è solo una parte del problema, fra gli interventi più urgenti, il ripristino dei programmi fondati sul contenuto; il ripristino dell’autorità del docente; la reintroduzione degli esami di riparazione; una maggior attenzione agli istituti professionali (della cui esistenza il ministero non deve essere al corrente, almeno a giudicare dai temi di maturità, calibrati per i licei).

(da Fondazione Magna Carta)
Antonio Cecchetti

venerdì 18 aprile 2008

Cultura del vivere

Molti quotidiani, rotocalchi e famosi talk show ultimamente si impegnano molto nel cercare di analizzare il vivere quotidiano spesso azzardando teorie e soluzioni da consigliare a tutti, come se ci fosse una ricetta assoluta per interpretare e svolgere questa vita sempre più difficile piena di impegni, stimoli e egigenze che fino a quarantanni fa sembrava impensabile. La società è andata avanti con tutte le sue conquiste ma anche con tutte le sue contradizioni, basti solo pensare alla solidarietà che negli anni cinquanta-sessanta abitava tra la gente, le famiglie si aiutavano a vicenda come se tutti vivessero sotto lo stesso tetto, come se la difficoltà fossero di tutti e viceversa la felicità, fosse un dono da condividere con gli altri. E per contrappeso l'indifferenza e la diffidenza che si riscontra oggi verso chiunque tenti di comunicare con il prossimo. Io con la mia generazione forse siamo stati gli ultimi che abbiamo vissuto quei momenti di aggregazione spontanea in nome del vivere comune; ricordo la grande festa della mietitura, le grandi aggregazioni per onorare i santi o qualche evento famigliare felice come un matrimonio, la nascita di un bimbo ma anche incontri di massa dolorosi come quelli di funerali che ,anche loro, servivano alla gente per dimostrare di essere una comunità, per dimostrare un sentimento di cui, secondo me, oggi si è perso l'enorme valore: "il rispetto per il prossimo". Si proprio quello, perchè non dimentichiamoci che su questa enorme arca, che si chiama terra, ci stiamo tutti insieme e non possiamo che cercare di starci nel miglior modo possibile in pace e in armonia con gli altri e con il mondo intero. Personalmente penso che la nostra società, nello specifico parlo della comunità del nostro territorio, sia ancora sana e in armonia con il contesto che la circonda, visto l'amore che tutti abbiamo per la nostra terra che non ci obbliga a stare con lei ma ci invita alla sua tavola come una mamma di altri tempi. Certo le difficoltà oggi sono molte, se pensiamo solamente a cosa vuol dire arrivare a fine mese, gia questo ci turba alquanto. Se poi prendiamo l'insofferenza dei nostri giovani sempre alla ricerca di chissà cosa perdendo di vista tutti i vantaggi positivi che il mondo moderno ci mette a disposizione, come ad esempio la "libertà", di espressione, di scelta, di indirizzo professionale, di movimento, di religione e quantaltro cose che farebbero impazzire i nostri padri solo al pensiero di averle a disposizione. La cultura del vivere, per riprendere il titolo, é l'unica virtù che ci rende unici fra tutte le creature di questo mondo e visto che fra tutti gli esseri siamo gli unici a disporre di intelligenza razionale, è bene che tale peculiarità la usiamo per il bene dell'umanità.

Quarantini Walter

venerdì 4 aprile 2008

Sogno

Mio fratello ha meno di 25 anni, sta facendo le scuole serali perché non ha voluto studiare 10 anni fa e uno dei suoi più grandi desideri è fare l’università, andare a vivere fuori, vivere esperienze che qui in paese non potresti mai vivere, conoscere tanta gente diversa, vivere una vita completamente diversa. Perché il paese gli sta stretto, perché qui siamo sempre gli stessi, perché qualsiasi cosa fai è sulla bocca di tutti, perché vorrebbe fare tante cose ma le strutture non ci sono e non ci sono i servizi.
Io ho quasi 30 anni, ho frequentato l’università, ho vissuto per un po’ fuori casa, ho visto e fatto quello che lui oggi sogna. E un po’ mi fa sorridere.
Lo guardo e penso a quanto sia importante uscire, per poi rientrare e capire veramente quello che abbiamo sotto i piedi e sopra la testa.
Perché tanto tempo lontano da qui, ti apre gli occhi; perché vivere in un contesto totalmente differente rende il ritorno una sensazione sublime.
Oggi, il pensiero di allontanarmi da qui, da casa mia, per sempre, mi fa star male. La mattina apro gli occhi, esco di casa e vedo un paesaggio che non è mai come il giorno prima: una nuova costruzione, un albero in più, uno in meno, un campo arato, uno seminato. Uno spettacolo, che mi fa perdere 5 minuti e mi fa arrivare a lavoro sempre in ritardo. Ma una gioia, una boccata di ossigeno che mi rimette in moto, mi fa riprendere dalle noie di un lavoro impiegatizio, a volte un po’ stretto.
Con l’attesa dell’arrivo della primavera, un’attesa lunga, ma dolce, che mi fa scoprire il verde a poco a poco, tra gli alberi, sui prati. Per arrivare all’apoteosi dei colori in estate, con il suo clima caldo di giorno e fresco di notte.
Che bello! Che pace! Che sensazione di serenità!Quante altre persone possono provare queste emozioni tutti i giorni? Quante persone attendono le ferie solo per godere di queste sensazioni?
Quanto siamo fortunati? Tanto; siamo così fortunati da non rendercene conto troppo spesso, da non considerare quanto madre natura sia stata buona con noi, quanto ci abbia voluto bene facendoci nascere qui. Siamo così accecati dalle immagini bombardate dalla tv che ci siamo convinti che il paradiso sia altrove, a migliaia di km da qui, sperduti in mezzo all’oceano, con due palme, un po’ di sabbia e tanta acqua. Tanto da voler desiderare nient’altro che quello, da non farci apprezzare quello che abbiamo. E allora andiamoci! Andiamo a vedere questi paradisi, andiamo a scrutare da vicino queste meraviglie del mondo. Andiamo a vedere com‘è la vita fuori da qui, per capire finalmente come è la nostra vita. Per capire finalmente cosa ci circonda e saperne parlare. Questo è uno dei nostri più grandi problemi. Non sappiamo parlare della nostra terra, non la sappiamo raccontare, perché non la capiamo. Tutta la nostra generazione ha vissuto qui: i nostri nonni, i nostri genitori, i nostri amici vivono e sono sempre vissuti qui. Per noi questa è la normalità, non riusciamo ad immaginare altra realtà, perché qui siamo sempre stati e non riusciamo a comprenderla e a carpire le differenze, perché l’abbiamo sempre avuta. È il teorema della vita: chi ha tanto non lo sa apprezzare, chi non lo ha, lo cerca.
Ma oggi la vita non è più come una volta: oggi puoi andare e tornare tutte le volte che vuoi senza dover cambiare necessariamente casa e residenza. Oggi il progresso ci offre la possibilità di guardare cosa c’è fuori e di ritornare tutte le volte che vogliamo, per capire meglio cosa c’è dentro.
E allora, stacchiamo la spina e andiamo a farci un giro…scopriremo finalmente quanto è bello tornare.
Ed uno dei nostri più grandi desideri nel dare vita a questo blog, è quello di poter aprire gli occhi e di imparare ad amare quello che il Signore ci ha donato, per rendere le nostre vite e il mondo che ci circonda migliore, parlandone insieme e dando vita a nuove idee.

Elisa Contigiani

martedì 18 marzo 2008

Agnelli delle nostre montagne

Ascoli Piceno, 17 marzo 2008 - Sono circa 200 mila gli agnelli 'non certificati' provenienti dai Paesi dell'est Europa che stanno per entrare nelle Marche in occasione delle festività pasquali. Lo ha rivelato il presidente dell'Associazione allevatori del piceno, Antonio Ricciotti, che ha spiegato che si tratta di un numero 'ben al di sopra del fabbisogno reale'. Gli agnelli senza garanzia di tracciabilità sono importati soprattutto da Romania, Bulgaria, Ungheria e Polonia al costo di circa un euro a chilogrammo; il prodotto, poi, costa 2,50 euro al grossista e tra gli 8 ed i 13 euro al consumatore finale, lo stesso prezzo - spiega Ricciotti - al quale è possibile acquistare carne ovina proveniente da animali nati ed allevati sui pascoli delle nostre montagne'.
Il presidente dell'associazione provinciale allevatori ha ricordato che 'il prodotto locale viene controllato da tecnici e certificato, mentre 'la rintracciabilità è assicurata da sigilli alimentari numerati ed attestati a tutela del consumatore, che accompagnano la carne fino al punto vendità".
Come si prevedeva, la delinquenza comune si è infilata anche nei nostri piatti. Stavolta sono agnelli la prossima volta saranno magari uova di pasqua del mozambico magari con la sorpresa dentro. Il grande controllo del mercato extra europeo sta funzionando oppure anche qui dobbiamo fare da soli?

Walter Quarantini

sabato 15 marzo 2008

Territorio montano

Uno degli aspetti fondamentali da considerare per garantire uno sviluppo sostenibile ed integrato del territorio montano, è di assicurare alla zona stabilità e sicurezza.L’indispensabile contributo di conoscenza offerto dalle comunità locali nei dettagli del territorio, richiede una minore attività nelle operazioni per la conservazione dei luoghi, le informazioni acquisite devono integrarsi e coordinarsi con la programmazione dei settori e degli enti pubblici per dare così fondamento razionale ad una strategia di gestione orientata alla conservazione del paese, il tutto in una più ampia visione. Solo attraverso un’adeguata informazione e educazione si possono prevenire e ridurre i rischi e valorizzare il territorio. La manutenzione del patrimonio ambientale è uno degli strumenti fondamentali per la riduzione, dei dissesti idrogeologici e del rischio per persone e cose. Parlare di manutenzione montana significa parlare di diversi aspetti ad essa collegati: dalla programmazione alla realizzazione, al monitoraggio delle opere, alla formazione degli operatori, ai sistemi informativi. Significa anche e soprattutto chiamare a raccolta tutti i soggetti che in montagna e per la sua tutela operano.

Antonio Cecchetti